Registrazione della proprietà intellettuale

Un marchio crea una identità di marca. Quando vedi la ‘M’ di McDonalds (nota anche come i ‘Golden Arches’), pensi immediatamente alla catena di fast food. Il marchio è immediatamente riconoscibile, anche se non è presente il testo “McDonalds” accanto al logo.

Inoltre, il marchio identifica immediatamente l’azienda che crea il prodotto, quindi l’origine di un prodotto. Ad esempio il logo Nestlé su un prodotto alimentare collega in maniera lampante quel pacchetto di biscotti con quella ditta. Quindi, anche se si tratta di una nuova gamma di biscotti che non hai mai acquistato prima, sai che stai acquistando un prodotto Nestlé e di conseguenza associ delle qualità a quei biscotti a prescindere, grazie all’ identificazione del marchio.

Dalle quattro categorie di proprietà intellettuale, il design è la più difficile da comprendere. Questo perché è la categoria più ampia. Per prima cosa, analogamente ad un marchio, può garantire l’identificazione di un prodotto. Tuttavia, può anche riguardare la semplice progettazione di un oggetto, senza necessariamente specificarne l’origine.

Pertanto, le famose confezioni di cioccolato Lindt a forma di renna o coniglietto sono tipi di design: riguardano la confezione di un prodotto (cioccolato) in un modo che è inconfondibilmente Lindt. Ciò implica identità a fa parte del processo di branding.

Allo stesso tempo anche la parte di un prodotto può essere registrata come design. È il caso di Nike, che ha registrato il design di una parte della scarpa prodotta. La parte della scarpa registrata non identifica la scarpa inequivocabilmente come Nike. Difatti, il consumatore finale non la vede nemmeno quando compre la scarpa, perché nascosta dal imbottitura. Altre società hanno registrato mobili veri e propri, come ad esempio è accaduto per il seggiolone qui accanto!

L’elenco del design che può essere tutelato è infinito, dai caratteri di scrittura ad un motivo geometrico. Tutto ciò che è creativo può essere protetto!

I brevetti implicano un elemento di “invenzione” che è al di là del design. L’esempio più chiaro di un brevetto è una formula scientifica, ad es. una formula per uno shampoo antiforfora.

Tuttavia si può anche avere un brevetto su una sedia a rotelle. Sebbene si possa pensare che sia questione di design (analogamente all’esempio del seggiolone per bambini che abbiamo discusso nella sezione Design), una sedia a rotelle può qualificarsi per un brevetto perché c’è un elemento di innovazione tecnica.

I brevetti non hanno a che fare con l’identità del prodotto o della marca. Piuttosto, proteggono la scoperta scientifica che c’è dietro.

Il diritto d’autore (copyright) è una proprietà intellettuale creativa. Le opere d’arte (dipinti), la musica, la scultura, i giochi e i libri sono tutti protetti da copyright. Al giorno d’oggi questo include anche programmi televisivi e jingle, film, fotografia e grafica. È interessante invece notare che il software è considerato un diritto d’autore come un lavoro scritto, e non è brevettabile, nonostante il suo elemento tecnico.

Il diritto d’autore è una proprietà intellettuale interessante perché non ha bisogno di essere registrata per essere protetta. Per questo si diversifica notevolmente dagli altri tre tipi di proprietà intellettuale discussi in questa pagina, cioè marchi, disegni e brevetti.